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Nel quartiere per anni abbandonato erano già sorti l'orto fattoria didattica e le giostre per i bambini. In esposizione le opere di artisti da tutto il mondo.

Orlando: "Danisinni ha una storia di cui essere orgogliosi"

 

"I sogni a volte si realizzano, è incredibile", dice Valentina Console, docente scenografa dell'Accademia di Belle Arti che insieme al collega Enzo Patti, tre anni fa, si è innamorata di Danisinni, dando il via alla riqualificazione del rione e coinvolgendo gli abitanti.

A Danisinni non passa nessun autobus, non ci sono negozi, se non quelli ricavati da una manciata di garage, e non c'è neppure un bar dove prendere il caffè. Ma c'è tanta voglia di riscatto che ha permesso di realizzare, non uno, ma più sogni.

Innanzitutto il primo circo sociale permanente, senza animali, in città, grazie al sostegno di tantissime persone che nei mesi scorsi hanno preso parte alla campagna di crowdfunding superando la cifra di 5mila euro destinata al trasporto e al montaggio dello chapiteau messo a disposizione dall’associazione Circ’All. E poi il museo sociale, uno spazio destinato all’arte contemporanea che esporrà le opere donate da decine di artisti di tutto il mondo, esposte in anteprima a Palazzo Sant'Elia. "Abbiamo ricevuto un centinaio di opere ma contiamo di raddoppiare il numero in poco tempo - dice Enzo Patti - a settembre organizzeremo una serie di mostre nelle due sale della parrocchia Sant'Agnese, dove si trova pure la biblioteca, in attesa di avere uno spazio più ampio". La collezione sarà conservata ed esposta a Danisinni, ma anche prestata ad altri musei.

La gente continua ad arrivare, in piazza non c'è più posto per le auto, ci sono mamme, papà, bambini e nonni che arrivano uno dietro l'altro. C'è pure il sindaco Leoluca Orlando che si ferma a osservare divertito gli abitanti che su una griglia preparano le melanzane dell'orto, all'area aperta, per la grande festa di quartiere. "Danisinni ha una storia di cui essere orgogliosi - dice Orlando - di come sia stato possibile tutti insieme dimostrare il vero volto di questa parte della città, di questa che era una specie di zona off-limits di cui si parlava soltanto male".


Il 15, giugno, intanto arriveranno pure alcuni artisti francesi che realizzeranno una rivista su Danisinni. Un numero unico da acquistare in tutto il mondo. "È diventata una storia esemplare di riscatto civile", dice fra Mauro Billetta, parroco della chiesa sant’Agnese. Ma anche di recupero di dignità e di orgoglio. Quello di un quartiere che ha deciso di cambiare il finale della propria storia. E scelto di non restare con le mani in mano.

La Repubblica Palermo

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